Premio Civilta' dell'Acqua Renzo franzin - Le edizioni
EDIZIONE 2013
Il VII Premio Internazionale Civiltà dell’Acqua verrà conferito a Maria Cristina Finucci, sabato 29 novembre 2014 a Treviso, presso la Fondazione Benetton Studi e Ricerche, in occasione del seminario sull’impatto delle plastiche nell’ambiente, dal titolo “+ acqua – plastica = Treviso”.
Maria Cristina Finucci ha realizzato l'opera artistica "Garbage Patch State". L’installazione ideata dalla Finucci è composta da due grandi cubi e da una marea colorata di tappi di plastica imbrigliati da reti, che a malapena trattengono: metafora dello straripare dei rifiuti in tutti i mari del pianeta. L’opera, nella volontà dell’artista, è di tutti: chiunque infatti può richiedere il passaporto del Garbage State e sentirsi cittadino responsabile di uno Stato che in fin dei conti ci appartiene, essendo anche formato dai sacchetti di plastica, dai giocattoli rotti, dai palloni dimenticati e dai rifiuti dispersi nell’ambiente da ciascuno di noi…
Il VI Premio Internazionale Civiltà Dell’Acqua intitolato a Renzo Franzin è stato conferito a Riccardo Cappellozza del Museo Civico della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme, considerato "l'ultimo dei barcari”. Il Premio è stato coferito sabato 13 ottobre 2012 presso l’ufficio UNESCO di Venezia (Regional Bureau for Science and Culture in Europe - Venice, Italy), alla conclusione del workshop internazionale “Memoria, Identità e Turismo Responsabile lungo le Vie d’acqua Europee”.
Riccardo Cappellozza, "l'ultimo dei barcàri" ha svolto un'assidua attività sin dalla fine degli anni Settanta, per non disperdere il patrimonio della cultura nautica nella terraferma veneta e per raccogliere i preziosi manufatti e documenti oggi conservati nel Museo Civico della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme. Il suo prezioso contributo si è rivelato cruciale non solo rispetto alla ricerca e acquisizione del patrimonio materiale relativo alla tradizione della navigazione interna, ma anche rispetto alla valorizzazione dell'immenso patrimonio costituito dalle memorie dei barcàri, ben più significativo per cogliere lo spirito autentico e profondo del plurisecolare rapporto tra le comunità di pianura e la rete delle vie d’acqua.
Riccardo Cappellozza rappresenta quindi un importante esempio di come sia possibile, con l’impegno costante e la passione civile sempre viva, contribuire alla difesa del bene comune, restituendo non solo alle genti venete, ma a tutto il Paese, la consapevolezza dell’importanza della millenaria civiltà delle acque che ha caratterizzato l’evoluzione geostorica del paesaggio italiano.
La quinta Edizione del Premio Internazionale Civiltà dell'Acqua intitolato a Renzo Franzin ha visto la premiazione di Prof. Luigi D'Alpaos, (Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Marittima, Ambientale e Geotecnica - Università degli Studi di Padova), autore della pubblicazione "Fatti e misfatti di idraulica lagunare: la laguna di Venezia dalla diversione dei fiumi alle nuove opere alle bocche di porto". Il premio è stato conferito a seguito del convegno "SILE: Nuove opportunità di riqualificazione", tenutosi il 14 giugno 2011 a Treviso, presso Fondazione Benetton Studi e Ricerche.
Il costante impegno civile dell’autore e la forte competenza tecnica che emergono da questo volume rendono la pubblicazione uno strumento iportantissimo di analisi e comprensione approfondita del delicato ecosistema della Laguna di Venezia. Guardando alla storia della laguna nella "lunga durata", dalle prime deviazioni dei fiumi allo scavo dei canali di alleggerimento, dalla politica di conterminazione della laguna stessa alla politica perseguita negli ultimi due secoli, Prof. Luigi D’Alpaos ha saputo evidenziare e denunciare interventi errati e politiche talvolta poco lungimiranti per la salvaguardia di un organismo così delicato. Certamente la sua proposta di reintrodurre in laguna gli antichi corsi d'acqua, al fine di contrastare l'indubbia erosione della laguna e mitigare così "i processi di risospensione dei sedimenti dai bassifondi della laguna" stessa, apre un dibattito che dovrà necessariamente essere approfondito nei prossimi anni per la salvaguardia di Venezia e del suo ecosistema.
Il Centro Internazionale Civiltà dell'Acqua ha premiato il movimento della società civile “L’Isorno fiume minacciato – Le tormentate acque dei Bagni di Craveggia”, promossa dal Comune di Onsernone, Patriziato di Comologno e Amici di Comologno, contro la costruzione di una centrale idroelettrica sul confine italo-svizzero nell’area della sorgente termale dei Bagni di Craveggia. L’impegno civile di queste comunità di montagna nasce da una visione antropologica dell’acqua e da una cultura che affonda le proprie radici nella storia e nel concetto di comunità che da sempre ha superato le frontiere attraverso il rispetto, l’amicizia, la fratellanza e la collaborazione. La volontà di tutela delle acque nasce dalla convinzione che esse rappresentano una vera risorsa visibile, un elemento di unione tra comunità limitrofe e la loro salvaguardia permette di promuovere nuovi progetti di sviluppo transfrontalieri basati su una vera sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Gli sforzi delle comunità hanno permesso di sensibilizzare il pubblico e la politica su questo ennesima rapina d’acqua e di avviare un progetto Interreg dal titolo “Frontiere di acque e di pace” verso nuove economie basate sul rispetto della natura e delle comunità locali. Il Premio Franzin 2010 verrà conferito a Trento il 28 gennaio 2011 durante il Convegno Internazionale "Greenenergy, energie rinnovabili e sviluppo sostenibile nelle Alpi".
Il Centro Internazionale Civiltà dell'Acqua ha premiato la campagna di Veritas "Anch'io bevo l'acqua del sindaco". In un periodo storico caratterizzato dalla volontà di privatizzare il servizio di gestione dell'acqua, la campagna di Veritas patrocinata dal Comune di Venezia, si configura come importante tassello nella lotta contro la mercificazione dell'acqua, un bene prezioso, diritto inalienabile di tutti. Un premio dunque, per promuovere il rispetto di quest'importante risorsa, senza la quale la nostra vita non sarebbe possibile. Un premio per valorizzare la qualità dell'acqua che ogni giorno scende dai nostri rubinetti, speso messa ingiustamente in discussione. Il Premi Franzin 2009 è stato conferito durante l'evento "Acqua Musica dell'Anima" sabato 26 settembre a Venezia.
Rumore Bianco, film documentario di Alberto Fasulo. È un'opera che trova le sue ha radici profonde nella terra d'origine del regista, nelle acque e nelle atmosfere particolarissime in cui è cresciuto. Un progetto cinematografico di lungometraggio in pellicola dedicato al fiume Tagliamento. Rumore bianco nasce dalla volontà di fare un film per tutti, ma anche per chi sul Tagliamento ha vissuto, vive e vivrà. Il film propone una vasta ricerca, una scoperta o, meglio, una ri-scoperta dell'inesauribile universo naturale e umano che è il Tagliamento, con i suoi ecosistemi acquatici e con le sue bellezze nascoste. Questo fiume infatti è noto per essere rimasto uno dei corpi idrici più naturali e intatti d'Europa. In questo quadro, Rumore bianco va pensato come progetto universale ma al tempo stesso locale; un progetto basato sulla memoria e sulle vicissitudini dell'universo-fiume, che ripercorre le vicende della Grande Guerra ma anche gli usi e le tradizioni, le frequentazioni odierne e i sentimenti di quanti vivono ancora a stretto contatto con l'acqua.
La prima edizione del premio, lanciata a Firenze nel maggio 2007, nell’ambito della manifestazione Terra Futura, ha visto la premiazione di Mohammed El Faiz, autore del libro Les maitres de l’eau. Histoire de l’hydraulique arabe (Actes Sud, Arles, 2005). Il volume è in corso di traduzione a cura del Centro Civiltà dell’Acqua e verrà pubblicato nel marzo 2008.
La Giuria ha voluto sottolineare l’importante contributo dell’autore apportato alla cultura dell’acqua della civiltà arabo-musulmana. L’analisi puntuale di numerosi manoscritti arabi proposta in questo volume da El Faiz permetterà agli studiosi una più agevole frequentazione di tali fonti, consentendo di approfondire le conoscenze della scuola idraulica araba che, nel medio evo, diedero un impulso fondamentale alla volgarizzazione e alla diffusione su ampia scala di importanti pratiche idrauliche, in particolare per quanto riguarda le tecniche irrigue e la gestione dell’acqua nel mondo rurale e contadino.
Il contributo di El Faiz s’iscrive, come tale, nella storia idraulica del mondo mediterraneo, consentendo di tematizzare più correttamente l’apporto originale e creativo della scuola araba nella stessa storia idraulica del pensiero occidentale.
La menzione speciale “progetti” del Premio Internazionale Civiltà dell’Acqua è stata assegnata aIPOGEA, centro studi diretto dall’architetto Pietro Laureano, per il recupero innovativo di una cisterna a tetto nella Murgia di Matera.
L’intervento ha consentito il restauro e il recupero di un manufatto idraulico denominato “cisterna a tetto”, struttura concepita per il raccoglimento e lo stoccaggio delle acque piovane. IPOGEA, con il recupero del complesso idraulico-architettonico, ha altresì individuato e tematizzato nella tipologia di tali manufatti, denominati “cisterna a tetto”, un prezioso esempio di tecnica tradizionale in disuso. Le cisterne a tetto sono la dimostrazione di una scelta sostenibile di antropizzazione dell’ambiente. In esse, come in ogni conoscenza tradizionale, sono conservati i saperi essenziali per uno sviluppo corretto e sostenibile del territorio. Il ripristino di tali manufatti risulta doppiamente vantaggioso: oltre al recupero delle acque piovane, consente di mitigare gli eccessi d’acqua e i disastri ambientali causati dalle alluvioni.
Nadia Breda, Università di Firenze; Salvatore Ciriacono, Università di Padova; Eriberto Eulisse, Centro Civiltà dell’Acqua; Anna Furlan, Centro Civiltà dell’Acqua; Pippo Gianoni, IUAV, Venezia; Pierfrancesco Ghetti, Università Ca’ Foscari, Venezia; Sergio Reolon, Centro Civiltà dell’Acqua; Francesco Vallerani, Università Ca’ Foscari, Venezia; Michela Zucca, Centro di Ecologia Alpina, Trento.
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